Il Vagues Saxophone Quartet possiede le qualità ideali di una formazione cameristica; quattro musicisti di raro talento che suonando insieme amplificano le proprie qualità individuali: non si accontentano dell’esattezza, il Vagues mira all’interpretazione, nella sua natura più profonda e sincera.
Gabriele Cosmi (compositore)
Sono rimasto molto colpito da una esecuzione che il quartetto ha dato di un mio pezzo che era stato precedentemente accantonato dal quartetto che ne aveva richiesta la scrittura per le difficoltà esecutive, tutte vere ed imputabili alla mia scarsa dimestichezza con il mezzo strumentale. L’esecuzione risultava naturale, priva di asperità, fluida come se si fosse trattato di un pezzo facile e ben scritto!
Paolo Ugoletti (compositore)
Di Dietrich Buxtehude e Johann Sebastian Bach musicalmente tutto sembra essere detto ed eseguito…
Ho trovato nel Vagues Quartet giovani musicisti straordinariamente preparati da punto di vista tecnico, e sensibili interpreti del repertorio moderno e contemporaneo. In particolare ho molto apprezzato la resa del mio ciclo Subway Dances, che richiede la rara capacità di passare da un’articolazione ritmica serrata, funky, alle atmosfere trasognate di un valzer neoromantico, ai difficili incastri dell’ultimo brano, liberamente suggestionato da asimmetrici ritmi “bulgari”. Trovo che un ensemble di saxofoni solido come questo, dalle infinite possibilità timbriche e dinamiche, sia uno strumento preziosissimo per la diffusione della musica dei nostri giorni, in particolare per raggiungere anche un pubblico poco abituato alle sonorità della musica più recente. La freschezza e la brillantezza della formazione, il cui suono appartiene – grazie alle contaminazioni della nostra epoca, che vede sicuramente protagonista il saxofono – all’immaginario sonoro di tutti, è un capitale artistico che va fatto fruttare senza esitazioni, e a cui auguro il più fulgido successo.
Paolo Coggiola (compositore)
Il Vagues Saxophone Quartet è un gruppo di quattro giovani musicisti che si occupano di eseguire brani classici e soprattutto di musica contemporanea; essi sono valenti esecutori che non soltanto suonano molto bene, ma si preoccupano anche dell’interpretazione del brano, fin nei minimi particolari: sono professionisti molto seri e scrupolosi, e curano il brano contemporaneo fin nei dettagli, valorizzando tutti i vari passaggi, anche difficili. L’esecuzione del mio brano FIGURA II è risultata ben costruita e naturale, con bel suono nelle varie fasi del brano, e priva di incertezze. Proseguendo su questa strada, sono sicuro che il gruppo diventerà un valido punto di riferimento per i compositori che scriveranno per loro.
Cesare Gallo (compositore)
Affiatati. E non è una battuta di quelle volutamente a doppio senso. I giovani del Vagues Saxophone Quartet, non ci sono santi, suonano come solisti ma avendo ben presente l’insieme generale della partitura. Anche quando, in Glazunov, le parti acquisiscono dignità pienamente autonome. Qui trovi un po’ di tutto: mestiere, gusto per il colore armonico, con qualche concessione addirittura neoclassica nel finale. Sempre spiritosissimo l’irresistibile Jean Francaix, reso con accattivante sense of humour. Nel quinto movimento, poi, par quasi di sentire, alla lettera, la citazione del tema del “Canto di Primavera” di Mendelssohn, una delle sue innumerevoli Romanze senza parole. Chiude il Quatuor del nipponico Nagao, estroverso componimento di bel virtuosismo, che lascia ai musicisti ampie zone per amplificare ed espandere il loro generoso talento.
Alessandro Bottelli (Direttore Artistico Box Organi)